Aromatico e potente, l’origano di Calabria è ricco di antiossidanti e ideale anche per chi pratica sport o segue diete iperproteiche
Intenso, pungente, inconfondibile. L’origano calabrese, raccolto ancora a mano in alcune zone della Sila e dell’Aspromonte, non è soltanto un profumatore naturale per piatti mediterranei.
Oggi la ricerca scientifica lo riconosce come una fonte sorprendente di composti bioattivi, in grado di supportare il benessere digestivo, proteggere le cellule dallo stress ossidativo e persino migliorare la performance atletica. Una piccola erba aromatica che racchiude il potere del sole del Sud, usata da generazioni e oggi riscoperta come ingrediente funzionale.
L’origine geografica e le proprietà: perché l’origano calabrese è così ricco di antiossidanti
A fare la differenza è l’ambiente in cui nasce: zone calcaree, pendii soleggiati, poca acqua. Questo microclima, tipico della costa ionica e dell’entroterra calabrese, spinge la pianta a produrre una maggiore quantità di oli essenziali, in particolare carvacrolo e timolo. Due sostanze che non solo danno aroma, ma agiscono anche come antibatterici e antinfiammatori naturali. A spiegarlo è la dottoressa Gaia Gottardi, biologa nutrizionista, che da anni studia le proprietà nutraceutiche delle erbe mediterranee.

“Dal punto di vista botanico, l’origano calabrese appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, la stessa del rosmarino e della menta. Le sue foglie piccole e vellutate contengono una concentrazione di polifenoli tra le più alte del panorama aromatico europeo” spiega l’esperta. Tra i composti fenolici più studiati c’è l’acido rosmarinico, noto per la sua azione antiossidante e antinfiammatoria.
Un’origine povera, quella dell’origano, che lo rende oggi un ingrediente prezioso, definito in molte famiglie calabresi come “oro verde”. Anche per motivi economici: la raccolta a mano, i mazzetti essiccati al sole e l’esportazione in crescita ne fanno un piccolo patrimonio agroalimentare da tutelare. “Il raccolto avviene ancora alla fine dell’estate, e molti produttori scelgono di non meccanizzare il processo per mantenere intatte le proprietà aromatiche e terapeutiche” racconta ancora la nutrizionista.
Nella dieta mediterranea, l’origano è molto più di una spezia: è un potenziatore del sapore che consente di limitare il sale e allo stesso tempo migliora la digestione dei grassi. La sua azione carminativa e coleretica stimola la bile, aiuta in caso di pasti abbondanti o carichi proteici, ed è perfetto per chi segue regimi alimentari sportivi o iperproteici.
Come usarlo per benefici reali: a crudo, in infuso o nel pre–workout con la pasta integrale
“L’origano essiccato mantiene gran parte delle sue proprietà, ma per sfruttarne davvero i benefici va aggiunto a crudo” sottolinea Gottardi. Il motivo? Gli oli essenziali sono volatili e il calore della cottura ne riduce l’efficacia. Bastano quindi poche foglie sbriciolate su insalate, legumi, carni bianche o verdure grigliate, per un effetto profumato e funzionale.
Per chi fa sport o ha uno stile di vita attivo, l’origano offre una spinta in più. Gli antiossidanti come il carvacrolo aiutano a proteggere i muscoli dai danni causati dai radicali liberi durante l’esercizio fisico. “Un’idea semplice ma efficace è abbinarlo in pre–workout a un piatto di pasta integrale con pomodorini e olio extravergine di oliva: una combinazione che fornisce carboidrati complessi, antiossidanti e grassi buoni” suggerisce l’esperta.
E per chi soffre di digestione lenta? C’è l’infuso di origano. Basta un cucchiaino di foglie in acqua calda per 10 minuti: si ottiene una bevanda intensa e profumata, ottima per alleviare il gonfiore addominale, ridurre l’aria in eccesso e stimolare una migliore funzione intestinale. Non contiene caffeina, non altera il sonno, ed è un’alternativa interessante alle tisane classiche del dopopasto.
Le altre funzioni benefiche
Un altro aspetto da non trascurare è l’effetto immunoprotettivo: diversi studi internazionali hanno osservato che il mix di carvacrolo, timolo e polifenoli ha un’azione inibente su batteri e microrganismi patogeni, rendendo l’origano utile anche nei cambi di stagione o in momenti di stress fisico.
In cucina, oltre agli usi più classici, può essere sperimentato anche in ricette dolci rustiche, come crostate con frutta secca, o impiegato nell’olio aromatizzato per condire bruschette, legumi o zuppe. Il consiglio, in ogni caso, è scegliere origano calabrese biologico, privo di trattamenti chimici, ed evitare polveri troppo fini: meglio i mazzetti sbriciolati al momento, che conservano aroma e principi attivi.
Concludendo, l’origano calabrese è un alleato della salute tanto quanto del gusto. Un’erba povera, ma completa. E se un tempo era usato per profumare le conserve o il pane fatto in casa, oggi si riscopre come ingrediente funzionale, sostenibile e profondamente legato al territorio.
