La notte dei demoni buoni: ecco dove vedere i Krampus nel 2025 (e perché bisogna farlo)

Tradizioni Trentine

I Krampus: i mostri invernali che girano per le strade altoatesine-basketbrescialeonessa.it

Franco Vallesi

Novembre 6, 2025

Tra maschere scolpite, urla infernali e cesti colmi di carbone, la leggenda di San Nicolò e dei Krampus torna a incantare e spaventare le notti alpine

Nel cuore dell’inverno alpino, quando il buio cala presto e la neve comincia a posarsi sui tetti, c’è un momento in cui l’Alto Adige smette di essere solo cartolina da sogno per trasformarsi in una scena quasi mitologica. Tra fine novembre e metà dicembre, si rinnova la tradizione delle sfilate dei Krampus, demoni pelosi e urlanti che affiancano il bonario San Nicolò nella notte che precede il 6 dicembre. È una festa antica, radicata nella cultura dell’Europa di lingua tedesca, ma negli anni è diventata anche un’attrazione spettacolare che richiama famiglie, fotografi e curiosi da ogni parte d’Italia e non solo.

Le origini oscure di una festa che oggi incanta (e terrorizza) le famiglie

La leggenda affonda le sue radici nel culto cristiano di San Nicolò di Myra, vescovo vissuto nel IV secolo noto per le sue opere caritatevoli. Nella tradizione alpina, a questo personaggio benevolo si accompagna una figura molto meno rassicurante: il Krampus, essere demoniaco con zoccoli, pelliccia nera, corna contorte e catene tintinnanti.

Il suo compito? Spaventare i bambini cattivi, punire chi si è comportato male e ammonire chi ha dimenticato le buone maniere. In passato, la leggenda raccontava che i Krampus trascinassero nel loro cesto i piccoli più disobbedienti, mentre oggi – per fortuna – tutto si è trasformato in una rappresentazione folcloristica.

Feste
San Nicolò e Krampus-basketbrescialeonessa.it

Durante le sfilate, i Krampus scendono per le strade in cortei rumorosi, armati di campanacci, torce e bastoni. Il rumore è assordante, l’effetto visivo potentissimo: maschere di legno scolpite a mano, vere e proprie opere d’arte, pellicce grezze e l’incedere minaccioso tra la folla. Le manifestazioni più spettacolari si tengono in località come Dobbiaco, Sesto, Naturno, Vipiteno, Silandro e Lana, dove centinaia di figuranti sfilano in contemporanea. A Dobbiaco, ad esempio, si radunano oltre 600 Krampus, ciascuno con il proprio costume, seguendo un codice preciso e regole stabilite.

Col tempo, questo rito invernale ha smesso di essere solo ammonizione e paura per diventare un evento comunitario, che coinvolge artigiani, famiglie, giovani, e che richiama un pubblico ampio. Il confine tra religione, spettacolo e turismo si sfuma: il Krampus oggi è anche simbolo di identità locale, una figura che trasmette la potenza della natura selvaggia e la dualità tra ordine e caos. San Nicolò premia, il Krampus mette in guardia. E nel mezzo, c’è l’umanità.

Le date per il 2025 sono già in via di conferma: 5 dicembre a Lana, Vipiteno e Silandro, 7 dicembre a Dobbiaco, 13 dicembre a Sesto, ma in molte altre località le sfilate minori cominciano già a fine novembre e si susseguono fino alla metà del mese successivo. Ogni evento è unico, con caratteristiche proprie, stili diversi di maschere, coreografie infernali e momenti di vera suspence.

Come partecipare e dove dormire per vivere l’esperienza al meglio

Partecipare a una sfilata dei Krampus richiede un minimo di preparazione, soprattutto se si arriva da fuori regione. Innanzitutto è bene sapere che le strade vengono chiuse al traffico già qualche ora prima dell’inizio della sfilata, e che il pubblico si accalca lungo i percorsi con largo anticipo. Il consiglio? Arrivare almeno un’ora prima e scegliere un buon punto di osservazione, tenendosi dietro le transenne.

Le sfilate si tengono quasi sempre nel tardo pomeriggio o in serata, con orari che variano dalle 17:00 alle 21:00. Il freddo può essere pungente, quindi è fondamentale vestirsi con abiti pesanti e scarpe da montagna. Alcuni portano anche coperte o cuscini per resistere all’attesa e torce frontali per orientarsi meglio nei vicoli. L’effetto scenico, d’altra parte, ripaga ogni fatica: fuochi accesi, musiche tribali, botti improvvisi, Krampus che emergono dalla nebbia tra urla e fumo, mentre il benevolo San Nicolò chiude la parata regalando dolciumi ai bambini.

Chi vuole rendere l’esperienza più confortevole può prenotare uno dei tanti hotel o boutique hotel in zona. Strutture consigliate per posizione e servizi si trovano a Sesto, San Candido, Dobbiaco, Braies, spesso dotate di spa e ristorazione tipica. Nei giorni delle sfilate, molti hotel propongono pacchetti speciali con ingresso alle aree wellness e colazioni anticipate per chi partecipa agli eventi.

Un’altra chicca? Alcune strutture offrono “incontri” con i Krampus nel pomeriggio, in un contesto più giocoso e meno spaventoso, ideale per i bambini piccoli. L’atmosfera è quella delle grandi tradizioni di montagna, dove ogni paese si veste a festa e i Krampus diventano protagonisti assoluti, ma con un sorriso.

Per chi ama l’aspetto più ironico e simbolico, alcune sfilate includono momenti teatrali o interviste “finte” ai Krampus, in cui il “signore delle tenebre” racconta il suo punto di vista, sdrammatizzando e portando una vena di umorismo nero in un rituale che resta però profondamente affascinante. I Krampus, insomma, sono diventati anche ambasciatori di un folklore vivo, trasformandosi da mostri spaventosi a icone della cultura alpina.

Una conclusione infernale: folklore, identità e paura che fa bene

Oggi i Krampus non fanno più piangere i bambini. Non bussano alle porte minacciando di portar via i disobbedienti. Ma continuano a parlare. Con le maschere grottesche, i movimenti animaleschi, i costumi che odorano di legna bruciata, raccontano una parte del nostro passato che non vuole sparire.

Lì dove l’inverno è più duro, le tradizioni si fanno più forti, e la paura diventa un’occasione per stare insieme, ridere e ricordare. Perché in fondo, anche i diavoli hanno bisogno di una pausa e un hotel benessere dopo la loro lunga notte.