Dall’Asiago al Gorgonzola, fino al Brie e al Cheddar: i formaggi che non contengono lattosio ma mantengono gusto e tradizione
Per chi soffre di intolleranza al lattosio, i prodotti caseari rappresentano spesso una rinuncia dolorosa. Eppure, esistono formaggi naturalmente privi di lattosio, che non richiedono delattosazione chimica né compromessi sul gusto.
In Italia, la normativa consente di definire “senza lattosio” un prodotto che ne contenga meno di 0,1 grammi per 100. E molti formaggi stagionati Dop superano questo standard, con residui inferiori allo 0,001%, rendendoli perfettamente tollerabili anche da chi ha una sensibilità importante.
Perché alcuni formaggi non contengono lattosio: cosa dice la scienza e come riconoscerli
Il lattosio è uno zucchero presente nel latte che, per essere digerito, ha bisogno di un enzima chiamato lattasi. Chi è intollerante non lo produce a sufficienza, e può sperimentare gonfiore, dolori addominali, crampi o diarrea dopo aver assunto latte e derivati. Tuttavia, non tutti i formaggi contengono lattosio in quantità significative: la stagionaturagioca un ruolo decisivo. Durante questo processo, che può durare mesi o anni, il lattosio viene trasformato in acido lattico dai batteri lattici. Il risultato è che molti formaggi stagionati a pasta dura o erborinata risultano quasi del tutto privi di lattosio, in modo naturale.

Diverso è il caso dei formaggi freschi, come stracchino, ricotta o mozzarella fiordilatte: non avendo tempo sufficiente per avviare questa trasformazione, mantengono una quota di lattosio significativa. Esistono versioni delattosate artificialmente, a cui viene aggiunta l’enzima lattasi, ma i prodotti più interessanti sono quelli naturalmente lactose free, cioè senza lattosio dalla loro origine.
Uno studio dell’Università di Pisa, in collaborazione con AILI (Associazione Italiana Latto Intolleranti) e ElleFree, ha identificato ben 25 formaggi Dop (21 italiani e 4 esteri) con contenuti sotto la soglia dello 0,001%, certificati dal marchio LFree. Questo li rende sicuri e digeribili anche per chi è clinicamente intollerante. Tra questi figurano formaggi noti come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Pecorino Romano, ma anche eccellenze regionali come Piave, Fontina, Fiore Sardo e perfino alcuni formaggi esteri come Brie, Cheddar, Emmental e Gruyère.
La scelta di consumare questi formaggi, oltre ad essere gustosa e variegata, permette agli intolleranti di seguire una dieta equilibrata, senza privarsi di fonti importanti di calcio, proteine e micronutrienti. Ecco perché conoscere quali sono i formaggi naturalmente senza lattosio può fare la differenza, evitando l’acquisto di prodotti industriali meno autentici.
I 25 formaggi Dop naturalmente senza lattosio: italiani e internazionali da scoprire
L’elenco completo include formaggi di pecora, vacca e capra, provenienti da diverse zone d’Italia, ma anche dalla Svizzera, Francia e Inghilterra. Tutti accomunati da una lunga tradizione di stagionatura che riduce il lattosio a valori quasi nulli. Alcuni sono noti e diffusi a livello nazionale, altri più tipici di aree montane o regionali. Tutti, però, rappresentano un’eccellenza che unisce sapore, digeribilità e sicurezza.
Tra i più celebri c’è il Parmigiano Reggiano, icona della produzione casearia italiana: stagionato per oltre 12 mesi, è naturalmente privo di lattosio. Stessa cosa vale per il Grana Padano, nato nei monasteri padani nel Medioevo. Il Pecorino Romano, salato e deciso, era consumato già dai legionari romani ed è oggi una delle scelte più sicure per gli intolleranti.
Formaggi come l’Asiago, il Bitto e il Montasio testimoniano la ricchezza delle Alpi italiane, mentre il Gorgonzola, pur essendo un erborinato a pasta molle, grazie alla sua fermentazione avanzata risulta digeribile anche per gli intolleranti.
Tra i meno noti ma altrettanto validi troviamo lo Stelvio, il Valtellina Casera, il Bra, il Taleggio e il Castelmagno. I formaggi di pecora come Fiore Sardo, Pecorino Toscano, Sardo e Siciliano completano un’offerta ampia e regionale.
Sul fronte internazionale, spiccano quattro nomi importanti: il Brie francese, cremoso e morbido; il Cheddar inglese, dal gusto intenso; l’Emmenthaler svizzero, con le sue famose occhiature; e il Le Gruyère, fondamentale nelle fondute alpine. Tutti certificati con contenuto di lattosio inferiore allo 0,001%.
Questa lista rappresenta una vera opportunità per chi crede di dover rinunciare completamente ai latticini. Con un po’ di attenzione alle etichette e alla stagionatura, è possibile costruire una dieta gustosa, completa e compatibile con la propria intolleranza. Il marchio LFree o la dicitura “naturalmente privo di lattosio” sono indicatori affidabili da ricercare.
Un consiglio utile è preferire formaggi stagionati da almeno 12 mesi, possibilmente certificati Dop, e in caso di dubbio, consultare sempre il produttore o la scheda tecnica. Questo permette di evitare disturbi senza rinunciare al piacere di una fetta di pecorino o a una grattugiata di Parmigiano sulla pasta.
