Quando preparo panini o insalate non rinuncio mai al crescione: ecco perché fa davvero la differenza

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Novembre 4, 2025

Nel reparto verdure, tra lattuga e spinaci, c’è un piccolo mazzo che passa spesso inosservato: il crescione d’acqua. Di dimensioni modeste e con foglie sottili, è un ortaggio che molti consumatori non considerano, nonostante sia ricco di nutrienti. Chi vive in città lo nota raramente nei banchi dei mercati, eppure in diverse regioni italiane viene coltivato da piccoli produttori. Un dettaglio che molti sottovalutano: il crescione ha caratteristiche nutrizionali che lo avvicinano agli alimenti “funzionali”, utili nella dieta quotidiana.

Perché il crescione è così nutriente

Il crescione, spesso indicato con il nome scientifico Nasturtium officinale, appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, la stessa di cavoli e rucola. Queste parentela botanica spiega la densità di composti benefici: il crescione contiene numerose vitamine e minerali in rapporto alle poche calorie. In particolare è una fonte significativa di vitamina K, fondamentale per la coagulazione del sangue e per la salute delle ossa, e di vitamina C, che sostiene il sistema immunitario e favorisce l’assorbimento del ferro. Un aspetto che emerge anche dagli studi nutrizionali è la presenza di vitamina A, utile per la vista e la salute cutanea.

Accanto alle vitamine, il crescione offre acido folico, importante per la sintesi del DNA e per le gestanti, e una quantità apprezzabile di antiossidanti che contrastano lo stress ossidativo. Chi segue un’alimentazione equilibrata lo può usare per aumentare l’apporto di micronutrienti senza aggiungere calorie. Inoltre, la presenza di fibra alimentare aiuta la digestione e il transito intestinale; per questo motivo il crescione è spesso consigliato in diete che puntano alla regolarità intestinale. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno: consumato regolarmente, tende a migliorare la qualità della pelle grazie al mix di vitamine e antiossidanti.

Come usarlo in cucina e dove trovarlo

Il crescione ha un gusto fresco e leggermente pepato: una nota amara e pungente che regala carattere a insalate e panini, senza sovrastare gli altri ingredienti. Nei supermercati più forniti in Italia si trova talvolta nei mix di insalate, ma è più comune vederlo nei mercati rionali o dai produttori locali. Vale la pena cercarlo accanto agli spinaci novelle o alla rucola; chi ha un balcone può anche provare a coltivarlo in vaso, perché ama l’umidità e si adatta a piccoli spazi. Un dettaglio pratico: conserva meglio se avvolto in un panno umido e riposto in frigorifero.

In cucina il crescione è versatile. È ideale nelle insalate miste con pomodoro, olive e formaggi freschi come feta o mozzarella; offre una nota di sapore se usato al posto della lattuga nei panini. Può essere aggiunto a zuppe e minestre poco prima di servire per mantenere croccantezza e nutrienti, oppure frullato nel pesto con olio d’oliva, noci e parmigiano per una salsa alternativa al basilico. Chi apprezza il suo sapore può inserirlo anche nei frullati verdi insieme a spinaci, mela e limone: una soluzione che molti ritengono una vera “bomba” di micronutrienti. Nel corso dell’anno, in molte province italiane, cresce l’interesse dei consumatori per questo ortaggio: non è più solo una curiosità del mercato, ma una scelta che alcuni agricoltori locali stanno già valorizzando nei loro banchi.